
Bambini e capricci: come affrontarli
Se c’è una cosa che accomuna tutte noi mamme è il fatto di sapere che prima o poi i nostri figli faranno i capricci: c’è chi urla, chi sbatte la testa di proposito, chi ti fa vergognare al supermercato, chi se la prende con i fratelli… insomma ogni bambino ha un suo modo di dimostrarci il suo disappunto (perché in fondo è di questo che si tratta).
Tutto nella norma: a partire dai 18 mesi i bambini cominciano a prendere
coscienza di sé, plasmano il loro carattere e vogliono trovare una loro identità. Attraverso il pianto, le urla e quei comportamenti che tanto ci fanno arrabbiare si nasconde il desiderio di appagare un bisogno o una richiesta che il bambino da solo non riesce a colmare; a volte semplicemente sono stanchi ma non sanno ancora esprimerlo a parole, oppure vogliono metterci alla prova.
Quando questo fatidico momento comincia, cerchiamo di porci in ascolto, per capire se si tratta, magari, di un periodo in cui nostro figlio sta vivendo qualche cambiamento: come la nascita di un fratellino e si sente messo in disparte, ha tolto il ciuccio, la tetta, c’è un bambino a scuola che lo infastidisce, noi genitori stiamo lavorando di più e non riusciamo a dedicargli tempo.
Facciamoci forza, facciamo lavoro di squadra con la nostra famiglia, il nido o la scuola dell’infanzia e con pazienza e coerenza i capricci dei bambini rimarranno un ricordo.
Non ci dimentichiamo dei “terribili due anni“, chiamati così proprio perché rappresentano una fase cruciale: egocentrismo, ricerca di autonomia e tanti, tanti capricci!

Vi racconto la mia esperienza anche da un altro punto di vista: quello di educatrice dell’asilo nido Buffi Puffi.
Spesso al nido arrivano bambini quasi perfetti e noi educatrici, solo dal racconto dei genitori, scopriamo i retroscena che questi piccoli birbantelli lasciano solo per la famiglia. Quante mamme si sono sentite dire: “è stato buono finché non sei arrivata tu“, frase che fa sprofondare le mamme nella tristezza… invece dovrebbe essere l’esatto opposto.
La mamma, in qualità di figura primaria di attaccamento è la persona con
cui il bambino ha un legame più intenso e rivederla dopo il nido o dopo scuola o quando lei torna da lavoro, scaturisce in lui forti emozioni, così finalmente può sfogarsi, tanto sa che la mamma lo amerà comunque; ma è giusto dare dei limiti affinché il capriccio non diventi pericoloso e si manifesti in azioni lesioniste.
Quando i capricci diventano urla, pianti, porte che sbattono e giochi che volano è importante mantenere la calma, mostrandosi accoglienti – anche stringendo i denti – ma mantenendo la fermezza, affinché il capriccio finisca il prima possibile.
Poi, diciamocela tutta, chi di noi non ha mai alzato la voce? Siamo mamme, siamo umane e come tali a volte siamo stanche e di conseguenza possiamo perdere la pazienza, dobbiamo solo imparare a trovare il giusto equilibrio tra accoglienza e fermezza. Il problema è che spesso i capricci dei bambini cominciano quando torniamo stanche da lavoro o quando siamo ai giardini con la tizia che sostiene che suo figlio è perfetto… ma coraggio mamme ce la possiamo fare! I bambini – per fare un esempio – spesso piangono davanti all’ovetto kinder con una fila chilometrica al supermercato; ma se impariamo a dire no oggi, no domani, i nostri bambini ci considereranno figure coerenti e questo li aiuterà a fidarsi di noi.
Diffidiamo da chi ci guarda con l’occhio storto perché ai giardini nostro figlio urla perché non vuole tornare a casa, oppure perché litigando con un amichetto vuole prendergli un gioco; è normale che sia così, dobbiamo solo cercare di prendere coscienza che i capricci sono parte integrante della crescita dei nostri figli.
Non esiste un bambino che crescendo non si ribella, se così fosse probabilmente nasconde una frustrazione ancora più grande. Cerchiamo
piuttosto di trovare delle strategie che li aiutano a calmarsi. Ogni situazione è a sé, ogni bambino è a sé, dobbiamo solo trovare la strada giusta, che a volte è la severità, a volte la dolcezza. Non esiste un manuale , esiste la voglia di educare i nostri figli nel migliore dei modi e soprattutto la voglia di crescere futuri adulti autonomi, consapevoli e con una buona autostima.
Maria Laura Cellocco
Dott.ssa in Scienze dell’educazione
Educatrice presso l’asilo nido Buffi Puffi